E’ accaduto. Un piccolo laboratorio di libro, un libro con zampette di rana che muove i suoi primi passi accompagnato da piccoli bambini e piccoli adulti che tra le sue pagine hanno racchiuso storie
Ogni piccola rana che saltellava nello stagno, adesso è racchiusa nella propria custodia, ha un proprio nome che ogni piccolo bambino e ogni piccolo adulto gli ha dato. Non tutti possono vedere, e anche se vedono, non tutti possono capire.personali e segrete. Storie di immagini, che a volte le parole sono troppo restrittive e hanno poche sfumature, storie di impronte, di tracce di foglie secche che formano un bosco, storie di montagne nere o di mostri mostroccoli, storie di ponti fatti di piccole pietre preziose, che ci sorreggono nel passaggio sopra fiumi di pietre nere, ma pur sempre preziose. E poi cacciatori, lupi, stelle ballerine. Difficile non emozionarsi, difficile condividere ogni singolo passaggio.
Perchè le storie non finiscono alla fine delle gambe di rana di ogni libro, ma continuano a creare immagini nuove senza fine.
I piccoli bambini sono avvezzi a girovagare nei giardini di dentro, i piccoli adulti forse si proteggono un po’ di più, e alla fine il tempo sembra non bastare, che sai quanto tempo ci vuole a raccontare le storie e quanto silenzio e quanta attenzione.
Una piccola bocca affamata, ci porta a concludere il laboratorio e a riprendere aria, perchè a volte non si sa nemmeno come concludere, come salutarsi, quando si è condiviso tanto e tanto si è partecipato.
Grazie agli adulti e ai bambini che, lavorando insieme, hanno permesso che questo incontro accadesse.
Grazie a Cecilia Macagno che mi ha dato questa opportunità, e a Toscanalab, un progetto nuovo e importante di arte e arte terapia a Firenze.
Vi aspetto… al prossimo laboratorio!